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Da casa Pintor - che, per inciso, sarà presentato mercoledì 8 febbraio alla Biblioteca del Senato da Luciana Castellina e Simonetta Soldani - è una raccolta di lettere, in gran parte inedite, di Adelaide Dore Pintor (Dedè) madre di Giame e Luigi Pintor, affabulatrice d'eccezione, donna anticonvenzionale dallo spirito arguto, i cui scritti sono "una testimonianza ironica e spiritosa del suo tempo, un'acuta osservazione dell'Italia fascista e postfascista, vista con gli occhi della borghesia colta, né fascista né antifascista, distaccata sebbene imparentata con l'establishment, spesso critica ma non al punto di essere dissidente" (L. Castellina, Il Manifesto).
Il volume, curato da Monica Pacini con invidiabile sensibilità ed esemplare asciuttezza, è un affresco in cui la prospettiva scelta è mettersi dalla parte della madre, come dichiara la curatrice nella premessa, "per ricostruire la storia della famiglia Pintor - le cui vicende biografiche coincidono con un filone significativo della vita politica e culturale dell'Italia del Novecento - da un punto di vista laterale e femminile", seguendo il nesso sottile tra singole personalità, tragedie storiche e rito degli affetti domestici.
Le lettere di Dedè sono un affascinante caleidoscopio di luoghi vissuti, personaggi incontrati, libri letti, ma anche vere cronache del suo tempo che vanno oltre l'aspetto autobiografico, consegnandoci questioni di rilevanza storica come l'accesso delle donne alla politica, la riforma scolastica, l'utilizzo delle nuove forme di comunicazione ridotte dal regime a "gran frastuono di altoparlanti" o il "chiasso per questa eterna storia studentesca" del 1968.
Dedè, nata a Firenze nel 1890, è una donna in qualche modo simbolica: "il simbolo di una generazione numericamente ristretta, ma culturalmente rappresentativa di donne italiane che erano nate in famiglie borghesi a cavallo del 1900, che si erano viste socialmente riconosciute il diritto di studiare all'università, che avevano maturato aspettative diverse da quelle tradizionali, che si erano scontrate con i pregiudizi dell'ambiente familiare prima anconra che con quelli dell'ambiente esterno" (S. Luzzatto, Il Sole 24 Ore).
Da casa Pintor è dunque una testimonianza preziosa per capire meglio le complessità, le sfumature, le contraddizioni di un passaggio storico per nulla netto e schematico.
La curatrice Monica Pacini presenterà il volume insieme a Marisa Trigari
INGRESSO GRATUITO
San Giovanni Valdarno (Corso Italia 77)
Ai partecipanti sarà offerto un aperitivo
(Società Operaia di San Giovanni Valdarno - Associazione Culturale I ViSiONARi)
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